Rimedi naturali per cani e gatti… a modo nostro!

rimedi naturali

Da sempre l’uomo e gli animali si curano con rimedi naturali che si possono trovare in natura. Per osservazione degli animali l’uomo ha appreso, oltre che per prove ed errori su se stesso, come poter sfruttare piante e funghi e migliorare cosi alcune sintomatologie. Ovviamente con l’avvento della medicina moderna siamo passati ad un altro livello di cura, ma c’è sicuramente qualcosa che possiamo lasciare della saggezza dei tempi che furono, pre amoxicillina.

Come funzionano i rimedi naturali?

Piante e funghi possono contenere molecole interessanti per il corpo, le cose fondamentali da sapere per poter sfruttare i loro vantaggi sono:

  • Sapere come si estrae
  • Sapere come funziona
  • Sapere come dosarlo
  • I suoi effetti collaterali

E come al solito vi vedo che alzate gli occhi al cielo e pensate: “madonna Pizzutti sei sempre vaga!!”, ma datemi tempo no?

Voi dovete anche considerare che devo riassumere dei concetti grandi in parole comprensibili e nemmeno troppe, altrimenti vi viene l’abbiocco, quindi abbiate pazienza.

Ad ogni modo tutto quello che vi dirò non deve assolutamente autorizzarvi ad auto-scegliere quale rimedio va bene per il vostro caso e come usarlo! Perché ricordate che naturale, non è sinonimo di sicuro.

Perché esistono complicazioni indesiderate anche nei rimedi naturali tipo: nausea, vomito, dissenteria, problemi renali , irritazioni cutanee, danni epatici e neurologici.

Cosa si intende per pianta medicinale o droga vegetale?

Per l’OMS le piante medicinali sono “ quelle che comunque introdotte o messe a contatto con un organismo umano o animale, svolgono in esso un’attività farmacologica blanda”. Tale definizione esclude le piante utilizzate per estrarre sostanze impiegate in campo clinico ad esempio come la diosgenina, presente in alcune Dioscoraceae ed utilizzata per l’emisintesi del cortisone. Sono escluse da questa definizione anche le piante utilizzate come repellente. Una definizione più appropriata quindi potrebbe essere “ ogni vegetale che contiene, in una o più dei suoi organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini terapeutici o che sono precursori di emisintesi di chemiofarmaceutiche”.

Le piante medicinali in genere sono iscritte nella farmacopea di ogni paese, testo ufficiale che elenca tutti i medicamenti e le caratteristiche che questi devono avere per essere messi in commercio.

Le piante medicinali possono essere adoperate direttamente, dopo essere state polverizzate, oppure utilizzate per la preparazione di estratti (grezzi, purificati o concentrati) o per l’estrazione e la purificazione di componenti attivi, da adoperarsi tali e quali (alcaloidi, flavonoidi, ecc ) o da servire come precursori per successive emisintesi. In molti casi la stessa pianta può essere utilizzata tal quale oppure sottoforma di estratto.

In fitoterapia, inoltre, per droga si intende quella parte della pianta medicinale (foglia, radice, corteccia, sempre..) che viene utilizzata a fini terapeutici perché contiene, assieme a sostanze inerti e\o di scarso interesse farmacologico, composti chimici capaci di esplicare un’azione farmacologica (principi attivi).

Ok e qui siamo già a buon punto del megapippone sui rimedi naturali, considerate che ovviamente tutto questo vale anche per i funghi medicinali. Ora come ultimo pippone vediamo come funziona la droga vegetale.

La droga vegetale

La bontà della droga vegetale è direttamente correlata al suo contenuto in principi attivi. Nella droga però sono presenti numerose alte sostanze che le conferiscono una particolare fisionomia terapeutica, difficilmente riproducibile in laboratorio con una semplice mescolanza dei singoli componenti attivi. Generalmente sono sostanze inattive o di minimo interesse farmacologico, tipo le sostanze amare o aromatiche che aumentano le secrezioni gastro intestinali facilitando la dissoluzione e l’assorbimento del principio attivo.

Quindi la droga vegetale nella maggior parte dei casi è un complesso sinergico di principi attivi che hanno come obbiettivo azioni e applicazioni particolari, difficilmente sostituibili e riproducibili. Possiamo assolutamente estrarre il principio attivo o sintetizzarlo, ma il suo effetto potrebbe non essere uguale all’utilizzo dello stesso complessato all’interno della pianta di origine. Il complesso fitoterapico (cioè il principio attivo complessato nella pianta intera), spesso può essere utilizzato per più disturbi, mentre il principio attivo estratto in purezza viene utilizzato per un disturbo solo, anche se più concentrato.

Bene, giuro che poi facciamo un riassunto. Manca un pezzetto poi basta.

Il contenuto in principi attivi in una droga non è costante. I fattori che influenzano il suo contenuto sono numerosi: alcuni dipendono dalla pianta (anche fattori genetici), altri all’ambiente nel quale la pianta si sviluppa, altri dalla convivenza di specie vegetali differenti nello stesso ambiente. Altri riguardano la raccolta, la preparazione e la conservazione della droga. Questo ha permesso all’uomo di creare specie, oppure di scovarle, piante che producono specifici principi attivi in dosi interessanti, e di avere droghe di ottima qualità in commercio.

Per concludere…

Capite bene che parlare di rimedi naturali non è semplice, diventa però interessante il loro utilizzo se ben pensato, anche verso gli animali. Dobbiamo solo capire bene cosa usare e come usarlo. Esempio banale: quando useremo la curcuma, da adesso che abbiamo letto questo articolo, non utilizzeremo mai più quella che troviamo al despar, ma cercheremo un prodotto titolato nel suo principio attivo, la curcumina.

Attenzione quindi, non parleremo qui di ogni singola pianta (ma possiamo parlarne in altre sedi) sarebbe impossibile, mi premeva farvi capire che se vogliamo usare la fioterapia o i rimedi naturali, dobbiamo farlo con cognizione di causa.

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