Obesità, malattia della vita moderna.

Una formulazione corretta viene studiata principalmente per due motivi, coprire tutti i fabbisogni nutrizionali e sopperire alle esigenze energetiche del soggetto.

I fabbisogni nutrizionali dipendono da sesso, età, fase fisiologica oltre che dal peso. Ma le necessità energetiche dipendono anche dal metabolismo. Queste necessità generalmente si possono suddividere in endogene ed esogene. Endogene, sono riconducibili al singolo soggetto (età, sesso, stato riproduttivo, alterazioni ormonali…) oppure alla razza (Labrador retriver, cocker spaniel, Beagle).  Esogeni, invece, sono attribuibili all’ambiente in cui vive l’animale, come livello di attività fisica, composizione e appetibilità della dieta, stile di vita e abitudini del proprietario. I fattori endogeni sono spesso manipolabili attraverso i fattori esogeni.

Capiamo bene quindi che una dieta non si può basare solo ed esclusivamente sul peso del soggetto, poiché quello è solo una parte dei dati da considerare. Eliminiamo quindi definitivamente dalla mente la pratica di calcolare la dose giornaliera di cibo in base al peso del soggetto, #nonpiùpercentuali, ma anche tot di gr di carne per kg di cane o gatto.

Il calcolo del fabbisogno calorico non è proprio semplicissimo, e non è sempre solo matematico, perché alcune volte va corretto in base all’esperienza.

 

Difficile quindi fare un conto abbastanza corretto senza osservare il soggetto dal vivo, e valutarlo anche dal punto di vista delle abitudini e delle attitudini.

Inoltre, pur facendo così, durante la vita le dosi possono modificarsi anche senza apparente motivo ambientale, proprio perché ( escludendo possibili patologie) il metabolismo è in costante modifica.

Le turbe del peso sono uno dei moderni problemi degli animali domestici. Molti più casi di obesità, che di estrema magrezza, vediamo assieme le possibili motivazioni.

La domesticazione per molte specie ha comportato notevoli mutamenti:  comportamento, fisiologia, morfologia, cicli ormonali, riproduzione ecc ecc. Gli animali sono stati addomesticati per molti motivi, tra cui l’allevamento, il lavoro e la compagnia.

Lo scopo dell’iniziale domesticazione, per molte specie, nei secoli è cambiato.

Quello che prima era un animale collaboratore nel lavoro con l’uomo, adesso è diventato una compagnia, un amico, una zona di confort. Cani e gatti sono i più numerosi animali da compagnia presenti in Italia, per la loro natura predatoria, ma non solo.

Sono stati approcciati molti anni fa dall’uomo, per coadiuvare  caccia e protezione degli animali allevati.

I gatti, ad esempio, erano considerati divinità per il loro lavoro di eliminazione dei nocivi, tipo topi portatori di malattie. Nel tempo sono diventati sempre più animali da compagnia e meno da lavoro, diventando più sedentari e pigri.

Non si è modificato solo lo stile di vita, ma anche il tipo di alimentazione. Da predatori e spazzini, a commensali, ad animali dipendenti dalle sole scelte alimentari umane.

 

Negli anni la dieta di cani e gatti ha subito delle modifiche radicali. Da carnivori rispettati a onnivori incompresi e resi quasi granivori. Non per niente siamo ancora qui a discutere carne si carne no, carboidrati si carboidrati no (ufff).

Il dato di fatto è che siamo passati da un tipo di alimentazione più biologicamente appropriata, o almeno più povera, ad una molto più vicina a quella umana.

Carboidrati venite a noi!!! ma anche zuccheri, grassi elaborati e pochissime proteine. Ulteriore modifica l’arrivo di una vita sedentaria. Niente più battute di caccia o lavori di ore nei campi con le greggi, si e no escono di casa e fanno una passeggiata come si deve al giorno.

Quindi come stupirci se l’obesità è diventata un problema? I casi di obesità patologica infatti, ad esempio dovuta a turbe tiroidee, non sono così frequenti in realtà.

I risvolti dell’eccesso di peso però non sono solo estetici, ma problemi articolari, scheletrici e metabolici, diminuiscono l’aspettativa di vita del soggetto.

Ma come fare per rientrare nei ranghi se la mano che regge il biscotto ci è sfuggita???

Non sempre diminuire le dosi è sufficiente, spesso va proprio rivista l’alimentazione dal principio. Come sempre è una questione soggettiva, ma la necessità di intervenire su più fronti è un modello generale. In base al tipo di soggetto che troviamo di fronte a noi e a cui dobbiamo rendere la vita più affamata, possiamo decidere il tipo di attività fisica da programmare. Correre signori miei non è sempre la soluzione!!

Attività muscolare, di fiuto, masticativa sono protocolli che possono aiutare a consumare kcalorie in soggetti molto pesanti, e non pronti per essere buttati in una camminata in montagna. Come anche alternare attività cardio con attività muscolare, può essere un’idea per quei soggetti che non riescono proprio a perdere gli ultimi kg di troppo. Insomma, per quanto riguarda l’attività fisica si può fare di tutto, No excuse.

La dieta poi andrebbe resa più biodisponibile possibile, senza necessariamente dover rendere le dosi piccolissime. Oltre alle kcalorie in entrata è fondamentale lavorare sugli alimenti e le materie prima. Ricordiamoci che la composizione della dieta modifica il microbioma intestinale, quindi anche la capacità di gestire gli assorbimenti e l’utilizzo delle materie prime stesse. Aumentare le fibre a dismisura quindi non è sempre la soluzione, abbassare i carboidrati, limitare i grassi e utilizzare tipologie di alimenti proteici aiuta molto a gestire il metabolismo. Se a questo vengono associati specifici probiotici, si può proprio direi di essere sulla strada giusta.

Non è proprio semplice far dimagrire un carnivoro, bisogna impegnarsi molto. Risulta essere più conveniente tenere sotto controllo la conformazione fin da subito e in maniera costante. Non solo controllando il peso, purtroppo non esiste un peso ideale e generale, ogni individuo ha una sua conformazione fisica, e nemmeno fratelli della stessa cucciolata risultano avere la stessa crescita e lo stesso peso, quindi è necessario oltre al peso monitorare anche il BCS.

Oooooohhhh non dire parolacce!!!

Calmi, il BCS è solo un punteggio di conformazione morfologica, che assieme al peso da un’indicazione precisa dello stato di magrezza o obesità del soggetto.

Buona alimentazione e attività fisica quindi evitano di arrivare a risultati nefasti, ma sono anche la soluzione in caso di sbandate al percorso.


Bibliografia su richiesta

Condividi su
Facebook
Email
WhatsApp