Viaggio al centro della ciotola: tutto quello che devi sapere

gestione della ciotola

Parliamo spesso di “alimentazione” ma tecnicamente quello che intendiamo è “nutrizione”, quali sono cioè le molecole che devono entrare in corpo, come coprire i fabbisogni e tutto il resto. In realtà, per “alimentazione” si intendono le modalità in cui introduciamo il cibo in corpo. Quindi, parliamo mai veramente di alimentazione in quanto tale? Facciamo spesso voli pindarici sulle proteine e i carboidrati, ma mai su come e cosa piacerebbe mangiare ai nostri animali.
Non pensate che questo sarà uno di quegli articoli dove cercheremo di accedere al nostro “io” inconscio e capire se nella nostra vita precedente ci piaceva la carne alla tartara o quella vera… Si tratterà di un piccolo percorso alla scoperta dei piaceri della ciotola (un viaggio al centro della ciotola!), mica ci potrà fare male.

Cani e gatti sono predatori

Iniziamo da un punto fondamentale: cani e gatti sono predatori. Potremmo già concludere considerando che, poiché vogliamo vivere insieme, loro si devono già abbastanza adattare, ma andremo comunque avanti.

Essere un predatore prevede diverse necessità, tra le quali procacciarsi il cibo, sbrindellarlo e poi dormire felici con la pancia piena. Ovviamente, non vi sto dicendo di liberarli nella steppa mongola e sperare che sopravvivano, o di sguinzagliare dei fagiani in giardino e lasciare che la natura facci il suo corso. Dobbiamo però ragionare in modo oggettivo su cosa i nostri animali sarebbero fisiologicamente portati a fare e cosa invece fanno vivendo con noi.

La vita a stretto contatto con l’uomo ha portato due grandi cambiamenti alimentari per cani e gatti. Il primo, mangiare a orari fissi e comodi a noi; il secondo, le ciotole che insomma mica possiamo pensare siano fisiologiche! Noi umani abbiamo questa fissa di dover mettere sempre tutto in ordine, pulito, perfetto… l’igiene! Non è proprio normale per un cane, forse pensandoci bene è più nelle corde dei gatti.
Questi sono quindi i due cambiamenti più importanti, andiamo ora ad analizzare come siamo arrivati a questo punto.

Viaggio al centro della ciotola

La convivenza tra umani e animali

In una convivenza è normale che le parti arrivino a compromessi, nel caso della convivenza tra umani e cani/gatti è stato necessario conciliare due specie diverse. Quali sono le caratteristiche specifiche di queste due parti?

Specie umana:

  • Pigrizia mattutina e voglia di fare colazione con cibi dolci
  • Fame costante
  • Necessità di manifestare i sentimenti attraverso il cibo
  • In Italia specialmente, famiglia = pranzi, cene, aperitivi…

Specie animale:

  • Fame costante e voracità
  • Necessità di attività fisica per avere una fame corretta
  • Predisposizione per pasti non troppo ravvicinati (o per i gatti un pochino meno)
  • Manipolazione dell’essere umano attraverso il cibo

Spesso trovare un equilibrio tra tutte queste esigenze non è facile, soprattutto per noi padroni. La visione umanizzata dei nostri animali purtroppo è fisiologica, perché deriva dalla poca comprensione delle esigenze etologiche di cani e gatti. Condividere la vita con loro è una nostra esigenza, ammettiamolo, potremmo quindi almeno fare lo sforzo di capirli un po’ di più.

Da questa visione distorta dei nostri animali derivano quindi orari dei pasti assolutamente umani (perché noi la mattina non mangiamo la carne), ciotole in cui nutrirsi (perché noi non mangiamo mica per terra) e molto altro ancora, tipo la pulizia di bocca e zampe dopo aver mangiato di cui non vorrei nemmeno parlare. Vorrei parlare invece delle ciotole.

La ciotola e le sue declinazioni

La ciotola l’abbiamo inventata noi. Non che io non le usi, capiamoci, ma vorrei affrontare e approfondire questo argomento con voi.
Comprendo appieno l’esigenza di contenere in un luogo preciso il pasto, soprattutto nel caso di animali che mangiano naturale (perché in fondo anche se mettessimo le crocchette per terra non sporcherebbero poi così tanto, no?). Ok quindi se parliamo di pulizia, ma comprendo molto meno l’esigenza di una ciotola se correlata alla questione “schifo”, se vi sembra cioè una cosa schifosa che cani e gatti mangino per terra (vorrei farvi notare che fanno cose decisamente peggiori!).

Tuttavia, non ci siamo proprio accontentati di usare le ciotole, ce ne siamo anche inventati di tipologie diverse per “migliorare” una serie di “problemi”.

Ciotole anti-ingozzamento

Strumenti di gestione alimentare

Sono tutte quelle ciotole ricche di geometrie come spirali o spuntoni che dovrebbero in teoria ridurre il tempo di consumo del pasto. Vengono utilizzate più nel cane che nel gatto, almeno io non le ho mai viste usare nei gatti. Il problema di fondo è che la voracità è una caratteristica intrinseca dei canidi e pochissimo compresa da noi umani. Per noi, mangiare velocemente è un problema che porta anche a disturbi digestivi, ciò non avviene nei nostri animali domestici, su cui proiettiamo erroneamente questa visione. Ha quindi veramente senso provare delle tecniche per rallentarli? Non molto, anzi in alcuni casi è addirittura controproducente poiché potremmo aumentare il livello di frustrazione. Ci sono casi in cui ha invece senso utilizzarle? Sì, quando effettivamente ci sono problemi digestivi, oppure per rendere un po’ più interessanti consistenze strane. Per alcuni problemi è necessario utilizzare cibo non solido o addirittura semi-liquido, che a lungo andare può generare delle turbe della masticazione. In queste circostanze, puntare al leccamento potrebbe essere utile e in tal caso l’impiego di tappetini in silicone è un valido aiuto.

Oggetti in cui inserire il cibo

Oggetti come Kong e simili possono essere utilizzati come ciotola, oltre che come passatempo. Anzi, a mio avviso sono molto più validi come ciotola che come passatempo. Mimare fasi della sequenza predatoria è un ottimo modo per lavorare sulla masticazione, ma anche sulla motivazione al cibo. E se dovessimo lavorare anche sulla voracità (quelle rarissime volte in cui effettivamente è un reale problema) sarebbero sicuramente più utili delle ciotole anti-ingozzamento. Certo, non deve esserci sempre un motivo per divertirsi un po’, utilizzarli anche se non abbiamo un reale problema da risolvere può essere un’idea. Per esempio, io li uso spesso insieme anche ai tappetini per appagare soggetti a dieta, perché già devono mangiare meno, almeno così possono gustarselo un pochino!

Ciotole rialzate

Se non c’è un problema clinico che porta a una diagnosi e quindi alla reale necessità di utilizzarle, le ciotole rialzate sono inutili. Sì, l’ho detto! Storicamente vengono usate per i cani di taglia grande o gigante, perché sembrerebbero diminuire la sollecitazione alle articolazioni. Oggettivamente, come abbiamo fatto a crederci? Quanto tempo ci mette un cane a finire la ciotola? Un minuto al massimo, forse due… e questo veramente può ledere le articolazioni? Possono aver senso magari per mantenere una postura corretta in quei cani di razza gigante durante la deglutizione, impedendo l’ingestione di troppa aria. Bisognerebbe però valutare sempre di caso in caso.

Si possono utilizzare anche tecniche alternative durante il pasto per migliorare l’esperienza gustativa (fa molto Cracco, lo so), come per esempio i fagotti. In parte è lo stesso principio dei Kong, ma in questo caso si punta a una particolare fase della sequenza predatoria, la dissezione, prima del consumo del cibo. L’obiettivo non è ridurre la voracità, ma sviluppare le competenze di utilizzo della bocca di un soggetto, che spesso vengono meno proprio a causa della convivenza con noi umani.

Come appagare gli amici gatti?

ciotole e cibo per gatti

E i gatti? Poveri gatti, loro spesso si trovano anche in una situazione peggiore. Almeno ai cani diamo un sacco di snack che, più o meno tutti, prevedono la masticazione, ai gatti invece non pensiamo mai. Ricordiamoci che i felini sono predatori ben più efficaci e precisi dei cani, quindi tecnicamente dovremmo prestare molta attenzione alle loro esigenze per appagare l’istinto predatorio. Certo, non è sicuramente una cosa semplice.

Normalmente, per soddisfare i cani facciamo leva sulle fasi dove la preda è già stata uccisa, per i gatti invece la parte divertente è la caccia. Inoltre, la masticazione nel gatto è sicuramente tanto importante quanto nel cane, ma è molto difficile utilizzare masticativi. Funziona veramente bene la carne o una preda intera come la quaglia, ma non tutti apprezzano (padroni e felini). Quindi come si fa? Si possono produrre delle specie di “Kong aperti”, per esempio con i rotoli di carta finiti, oppure esistono dei veri e propri “giochi” in cui introdurre il cibo, che aiutano a simulare la caccia e a cui segue inevitabilmente il consumo. Ovviamente è difficile, se non impossibile, fare questi giochi con le crocchette, dei veri pezzetti di carne renderebbero il tutto molto più efficace e soddisfacente.

Il suggerimento della nutrizionista

Per entrambe le specie esistono degli strumenti, che io amo molto, che possono essere utilizzati sia con le crocchette, che con i premietti essiccati, che con la carne (sì ok, poi devono essere lavati, ma non fossilizziamoci): i tappetini o le palline olfattive. Sono prodotti con stoffe cucite in modo da poter nascondere il cibo al loro interno (frange, pliche, tasche, ecc.) e il soggetto deve utilizzare l’olfatto per trovarlo. Utili non soltanto per mangiare, ma anche per movimentare una giornata noiosa e pasteggiare prima di un lungo sonno.

Quindi tutti gli strumenti sono utili, ma solo se vengono utilizzati con buonsenso o all’interno di un protocollo correttamente studiato per obiettivi specifici.

Soddisfatti di questo viaggio al centro della ciotola? Se siete interessati al tema della masticazione, potete approfondire leggendo altri articoli del blog:

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