Tutti a chiedersi se dare i carboidrati, quanti e quali, se usare l’olio o no.
A leggere di quanto fanno male gli amidi, perché provocano un’implosione immediata del soggetto con gravi conseguenze sulla gravità terrestre.
A capire come utilizzare il burro di cocco per migliorare l’adesione di polpastrelli al terreno e avere un cane più veloce.
Ma qualcuno si domanda a cosa servono veramente amidi e grassi, da dove viene l’energia che tiene in piedi i nostri animali domestici tutto il giorno a fissarci per avere un biscotto? Va bene dai, ve lo diciamo noi.
Il problema delle formulazioni fai da te.
Moltissimi di voi si sono approcciati alla dieta naturale per esigenza o per voglia di migliorare. Altrettanti hanno deciso di intraprendere la strada del fai da te, leggendo libri oppure articoli on line. Il problema più grande da risolvere (secondo questo iter) è sicuramente come calcolare la quantità di cibo da dare. E su questo argomento se ne leggono di ogni, lo dobbiamo ammettere.
Dose giornaliera in base ad una percentuale che può variare, ovviamente, dal 2 al 6 , calcolata sul peso del soggetto. Per lo più questo calcolo viene fatto da voi medesimi, che vi valutate anche il soggetto. Senza pensare che, anche se fosse possibile calcolare una dieta con questo metodo, la vostra valutazione potrebbe essere un pochino viziata proprio dal fatto che è il VOSTRO animale domestico (cuore di mamma, figlio prediletto, anima sempre affamata e bisognosa). Dal conto che ne esce poi avoja a decidere quanta carne, olio, verdure eccetera, ma vabbè.
Dose giornaliera calcolata in base ai grammi di materia prima (proteine, carboidrati…) su kg di peso vivo del soggetto. E anche qui il solito problema del peso, che si aggiunge ad un secondo problema, ma queste indicazioni parleranno di proteine pure o carne?
La soluzione al problema.
Nella realtà dei fatti, dal punto di vista nutrizionale e scientifico, tutti questi metodi non hanno proprio senso.
Forse solo il calcolo percentuale sul peso vivo serve per valutare l’ingestione, cioè la dose di cibo che sta nello stomaco di un soggetto, al giorno.
Ma la dose signori e signore non è mica tutto. Una dieta è fatta principalmente di energia prima che di nutrienti. Necessariamente infatti, prima di tutto, per formulare una dieta è necessario calcolare di quanta energia (metabolizzabile) necessita un soggetto tutti i giorni, e mica in base al peso vivo eh, ma in base al peso metabolico.
Praticamente bisogna calcolare quanta energia necessita un determinato metabolismo, che è da valutare in base al soggetto.
Tutti noi abbiamo un metabolismo che è assolutamente soggettivo, non mentite, impossibile non averlo notato sotto natale ad esempio, quindi è molto improbabile alimentare due soggetti in maniera uguale anche se pesano uguale. No?
Quindi dicevamo, che si calcola questa famigerata quantità di energia metabolizzabile (che praticamente è un’energia corretta per le perdite di feci e urine), fatto ciò si decide come utilizzarla questa benedetta energy.
Come gestire l’energia per ogni metabolismo.
Ok quindi sappiamo quante kcalorie dobbiamo introdurre in un soggetto, ma come le introduciamo? Ma con gli alimenti ovviamente.
Ad ogni categoria andrà una parte di quell’energia, o meglio una parte di quella energia verrà coperta da una categoria di materie prime (fonti di origine animale in primis, poi le fonti energetiche come carboidrati e lipidi). Le fonti proteiche hanno la percentuale più alta per due motivi, sono meno caloriche dei grassi, ma al contempo più importati dei carboidrati, perché servono per generale i tessuti, ad esempio.
Come scegliere tra amidi e grassi come fonte energetica.
Sicuramente una grande differenza tra amidi e grassi è la loro densità calorica. 100 gr di olio apportano molta più energia di 100 gr di riso. Il problema è che per aumentare le calorie in una razione non si possono modificare indiscriminatamente nessuna delle due categorie, vanno bilanciate.
Non tutti i soggetti necessitano, o possono, gestire la presenza di un amido nella razione. Anche se è molto raro, per non dire rarissimo, che un soggetto sia intollerante a tutti i tipi di carboidrati, sono comunque necessari solo per alcuni cani (i gatti niente amido).
La scelta di inserire o meno un amido in dieta, ma anche se utilizzare un grasso saturo rispetto a uno insaturo ricade sempre sul metabolismo del soggetto. Sicuramente la razza, il sesso e il tipo di attività fisica sono degli indicatori importanti per capire meglio con che metabolismo abbiamo a che fare.
Concludendo quindi, per chi si sta approcciando a una dieta naturale e vuole leggere e studiare l’argomento, consigliamo prima di buttarsi in calcoli matematici ingegneristici di studiare bene quale sarebbe il metabolismo del vostro soggetto.