Uno dei grandi e gravi problemi della stretta convivenza con un animale (ma anche con certe persone) , lo sappiamo bene, è la flatulenza. Il momento peggiore è quando davanti ad un film, al buio, la sera, in relax, si sente un odore non ben definito, tra il putrido e il marcescente. Ci si guarda attorno, si cercano colpevoli, e li sul divano beatamente addormentato il gatto o il cane della situazione finge di non sapere chi sia stato ad evacuare oppure da la colpa ad altri.
La flatulenza però non è solo un problema socialmente complesso da affrontare, può essere anche sintomo di problemi che vanno al di là del mero arieggiamento. La questione intestino, è seria, e seriamente dovrebbe essere affrontata, nei gatti in maniera molto minore che nei cani (uno dei perchè qui).
Certamente alcuni cani risultano essere predisposi anatomicamente a produrre più gas intestinale di altri e quindi di conseguenza ad emanarne. Ma questo non vale per tutti, quindi se vi sembra che qualcosa si sia modificato nelle emanazioni del vostro animale domestico la causa dovrebbe essere indagata a partire dalle motivazioni più semplici per arrivare alle più intricate.
La produzione eccessiva di gas intestinali sta a significare che qualcosa nella dieta non funziona come dovrebbe, ciò può addirittura portare ad una modifica della flora batterica intestinale che peggiorare la capacità digestiva, aumenta la produzione di gas peggiora le feci, diminuisce ancora la digeribilità e avanti così. Circolo vizioso.
Sicuramente in primo luogo andrebbe presa in considerazione la possibilità che siano presenti patogeni esterni come parassiti o batteri, che creano alterazione intestinale.
Eliminate queste possibilità si passa poi ad esplorare le eventuali cause alimentari. Non esistono alimenti che vengono mal tollerati dall’organismo a prescindere, ma sicuramente in presenza di disbiosi intestinale la presenza eccessiva di amidi di peggiorare la situazione.
Parliamo però di presenza eccessiva, non di presenza assoluta, e questo vale anche per alcuni tipi di fibre. Insomma tutto quello che può risultare indigesto o indigeribile in un momento di difficoltà intestinale può peggiorare la flatulenza. Facile capire quindi perché gatti ben alimentati difficilmente presentano flatulenza.
La flatulenza per cui risulta non essere unico sintomo di intolleranza alimentare, ma è presente in una serie di possibili scenari. Vero è però che in presenza di un’intolleranza alimentare può aumentare la presenza di gas, ma non è matematico che succeda.
Anche se sappiamo che non servirebbe dirlo, ci piace essere precisi. Se la flatulenza è accompagnata da feci molli, dimagrimento, vomito o presenza di sangue nelle feci sarebbe il caso di non sottovalutare assolutamente la sintomatologia e rivolgersi al veterinario per approfondire la questione.
Quali sono le soluzioni possibili ad una flatulenza (non in presenza di patologie gravi):
- Modificare la dieta, con cognizione di causa. Il che non significa eliminare cibi senza sapere cosa si sta facendo, o seguire informazioni non corrette (ad esempio: eliminate completamente gli amidi, mio cugino ha risolto così). Necessariamente va utilizzato un protocollo di indagine preciso e studiato sul soggetto.
- Inserire dei probiotici e prebiotici, anche naturali come yogurt e kefir. ovviamente meglio di tutto sarebbe utilizzare un prodotto valido e titolato, ma bisogna anche considerare la gravità della situazione per non abusare dei famosi fermenti lattici.
- Aggiungere acqua. Se i vostri animali mangiano prevalentemente cibo secco, potere provare a passare ad un alimento più umido o ad aggiungere dell’acqua (no non il brodo!!).
- Alcuni suggeriscono di utilizzare del carbone vegetale, ma il dosaggio non è cosi immediato e può dare seri effetti collaterali quindi evitiamo il fai da te va. Anche gli estratti di papaya vengono utilizzati più o meno anche per lo stesso scopo, ma anche qui non consigliamo di farlo senza supervisione.
Insomma, pur essendo un momento a tratti esilarante a tratti drammatico, il manifestarsi eccessivo di flatulenza non è un sintomo da sottovalutare. Quindi chiedere ad un professionista per stare tranquilli, non datevi arie da sapienti.